Alleykat

Alleykat
videogioco
PiattaformaCommodore 64
Data di pubblicazione1986
GenereSparatutto a scorrimento, sport
TemaFantascienza
OrigineRegno Unito
SviluppoGraftgold
PubblicazioneHewson Consultants, Thunder Mountain (America)
DesignAndrew Braybrook
ProgrammazioneAndrew Braybrook
MusicheSteve Turner
Modalità di giocoSingolo giocatore, multigiocatore (cooperativo alternato)
Periferiche di inputJoystick
SupportoCassetta, dischetto

Alleykat è un videogioco sparatutto a scorrimento verticale fantascientifico sviluppato dalla Graftgold e pubblicato dalla Hewson Consultants nel 1986 per Commodore 64. In America fu edito con il titolo di copertina cambiato in Demolition Mission: The Alleykat Space Racer dalla Thunder Mountain, etichetta della Mindscape. Il giocatore pilota un velivolo sopra piste di superficie, affrontando gare di uno sport futuristico di corse a ostacoli.

Modalità di gioco

Si partecipa a gare di corsa e combattimento su percorsi lineari con vista dall'alto. Il velivolo del giocatore viene sganciato inizialmente da un'astronave madre e avanza a scorrimento verticale continuo lungo la pista. Il velivolo si sposta a destra e sinistra alla base dello schermo e spara verso l'alto. Può cambiare leggermente quota, riconoscibile dalla sua ombra, e passare sopra o sotto certi ostacoli. Può cambiare velocità, e quando va alla minima può fare i loop per prendere temporaneamente quota. Può cambiare il proprio assetto durante il volo: con le ali chiuse all'indietro è più veloce e maneggevole, con le ali allargate ha più potenza di fuoco ma diventa più largo e lento.

Si devono evitare i molti ostacoli sporgenti dello scenario, come rocce, strutture e piante; spesso gli ostacoli possono anche essere distrutti permanentemente sparando. Il giocatore è l'unico concorrente in pista, ma deve affrontare diversi tipi di mezzi nemici automatizzati detti Gravo-craft che cercano di fermarlo. Molti possono sparare, ma alcuni cercano di speronarlo, come il Katerkiller[1], il nemico più pericoloso, dall'aspetto di un enorme bruco (dall'inglese caterpillar) da distruggere pezzo per pezzo. Anche i nemici a volte possono abbattere gli ostacoli dello scenario[2]. Se si termina l'energia ci si schianta e la gara finisce. L'energia (non indicata, c'è solo un segnale d'allarme quando le condizioni sono critiche) è ricaricabile sorvolando a bassa quota i simboli "E" sparsi per la pista. Alcune gare hanno anche simboli "G" che forniscono denaro extra[3].

Le gare possono svolgersi in otto stadi orbitanti, che corrispondono a diversi tipi di paesaggio. Ci sono in tutto 32 piste, ciascuna lunga come più di 20 schermi[3]. La struttura di ogni pista ha anche, in parte, delle variazioni generate casualmente[2]. Il giocatore inizia senza denaro e può selezionare quale gara affrontare; le prime sono gratis, ma all'aumentare della difficoltà si paga sempre più denaro per partecipare e si vince sempre più denaro completando la gara. Per completare una gara si deve fare il numero di giri richiesto senza distruggere il velivolo. Le gare sono raggruppate in mesi spaziali e se ne può affrontare solo una per mese. Il game over è quando non si ha denaro a sufficienza per alcuna gara. Lo scopo ultimo è vincere la gara finale.

Tra le caratteristiche di ogni gara, c'è il tipo di bonus che è possibile ottenere. A seconda del tipo sono richieste tattiche diverse[1]. Il punteggio bonus determina la massima energia che si potrà accumulare nella gara successiva; a differenza del denaro, il punteggio si riceve anche se non si vince la gara. I tipi di gare sono[3]:

  • Time-trial: bonus per velocità
  • Speed-trial: bonus per velocità
  • Demolition: bonus per distruzione del paesaggio
  • Dodg'em: bonus per non distruggere il paesaggio
  • Endurance: bonus per stare più tempo in pista
  • Survival: bonus per distruzione dei Gravo-craft
  • Random: bonus sconosciuto
  • Slalom: bonus per volare sotto gli ostacoli

Esiste la modalità multigiocatore cooperativa, ma si gioca uno alla volta. Il denaro è in comune, entrambi i giocatori partecipano a ogni gara e entrambi hanno la possibilità di vincerlo[3].

Alleykat è uno dei pochi giochi che può sfruttare la maggior potenza del Commodore 128, pur essendo eseguibile solo avviando il computer in modalità C64; le differenze dichiarate sul C128 sono più proiettili e Katerkiller più lunghi[3].

Sviluppo

Alleykat fu ideato e programmato da Andrew Braybrook, allora celebre per aver realizzato i successi del Commodore 64 Paradroid e Uridium[1][4]. A volte viene pure considerato un seguito non ufficiale di Uridium[5][4].

Dal punto di vista tecnico era un programma notevole[4]. Braybrook sostiene che volle spingere i limiti di cosa poteva fare con il Commodore 64. Puntò a ottenere lo scorrimento dell'intero schermo, a mostrare ombre per tutti gli oggetti, e a proporre un gameplay meno lineare[4]. Gli scenari distruttibili richiesero la presenza di molti sprite, una risorsa limitata, per cui si dovette fare a meno di velivoli concorrenti nella gara[6]. Braybrook riuscì a realizzare un sistema di controllo relativamente complesso sul joystick a un solo pulsante del Commodore, senza che il programma richieda l'uso della tastiera[6]. Alleykat vanta uno degli scorrimenti più veloci mai ottenuti sul Commodore 64, con aggiornamento dell'immagine a 50 fps effettivi (60 fps nell'edizione NTSC americana). La velocità massima è di 8 pixel per frame, ulteriormente aumentata nella sequenza di fine gara solo a scopo decorativo[7]. L'animazione dei veicoli venne molto curata, si preferì avere meno tipi di oggetti diversi possibili, ma ognuno con più frame diversi[7].

Una delle ispirazioni per lo stile visivo di Alleykat è stata il videogioco Pastfinder, nato sui computer Atari 8-bit e giocato da Braybrook sul suo Atari 600XL. In particolare fu ripresa l'idea della navicella protagonista che può passare sopra o sotto parti dello scenario[6]. Braybrook cita anche, tra le fonti di ispirazione, il proprio Uridium e la saga di 1942 per il loop del velivolo, Space Harrier per il Katerkiller, e il proprio Gribbly's Day Out per i livelli senza ordine fisso e il sistema dell'energia[6]. L'idea del doppio assetto aerodinamico, con le armi extra che escono fuori all'occorrenza, gli venne dal telefilm Airwolf[2].

Lo sviluppo richiese sei mesi[7].

Quando il videogioco venne pubblicato in licenza negli Stati Uniti, l'editore locale scelse di utilizzare un nome diverso per evitare la somiglianza con un titolo esistente della Synapse Software[7] (presumibilmente Alley Cat).

Accoglienza

Dato il successo dei precedenti giochi di Andrew Braybrook, in particolare gli sparatutto Paradroid e Uridium, c'erano grandi aspettative sul suo Alleykat[5][4].

La critica sulle riviste europee e australiane fu il più delle volte decisamente positiva. Le medie dei voti delle recensioni sulla stampa professionale sono del 77% su MobyGames e dell'80% su Lemon64[8]. La grafica fu tra le caratteristiche più apprezzate[1][5]. Tra i giudizi più favorevoli ci fu quello di Zzap! (voto complessivo 89%), sebbene la rivista non lo considerasse del tutto all'altezza dei due famosi successi di Braybrook[1]. In retrospettiva lo stesso Braybrook evidenziò il difetto che i giocatori possono andare avanti nel gioco anche solo volando alti e veloci da un lato della pista e sparando continuamente[7].

In Europa Alleykat si piazzò subito ai primi posti delle classifiche di vendita[5]. Secondo Braybrook non ci sono dati di vendite complessivi, ma probabilmente Alleykat non riuscì altrettanto bene quanto il suo precedente successo Uridium[7].

Note

  1. ^ a b c d e Zzap! 6.
  2. ^ a b c Retro Gamer 145, p. 80.
  3. ^ a b c d e Manuale.
  4. ^ a b c d e Retro Gamer 145, p. 78.
  5. ^ a b c d Commodore Time 1.
  6. ^ a b c d Retro Gamer 145, p. 79.
  7. ^ a b c d e f Retro Gamer 145, p. 81.
  8. ^ Consultati al 18-5-2023.

Bibliografia

  • (EN) Alleykat (manuale), Hewson, 1986.
  • Alleykat (JPG), in Zzap!, anno 1, n. 6, Milano, Edizioni Hobby, novembre 1986, pp. 40-41, OCLC 955306919.
  • Alleykat (JPG), in Commodore Computer Club, n. 37, Milano, Systems Editoriale, dicembre 1986, p. 40, OCLC 955780203.
  • Alleykat (JPG), in Commodore Time, anno 2, n. 1, Milano, Schirinzi, gennaio 1987, pp. 42-44, OCLC 955369159.
  • (EN) The making of: Alleykat, in Retro Gamer, n. 145, Bournemouth, Imagine Publishing, agosto 2015, pp. 78-81, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).

Collegamenti esterni

  • (EN) Alleykat, su MobyGames, Blue Flame Labs. Modifica su Wikidata
  • (EN) Kim Lemon, Alleykat, su Lemon64.com. Modifica su Wikidata
  • Roberto Nicoletti, Alleykat, su Ready64.org.
  • (EN) Alleykat, su stadium64.com.
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