Mita Medici

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Mita Medici
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenerePop
Periodo di attività musicale1969 – in attività
Strumentovoce
EtichettaFonit Cetra, CGD, Monitor
Album pubblicati2
Studio2
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Mita Medici, nome d'arte di Patrizia Vistarini (Roma, 20 agosto 1950[1]), è una cantante e attrice italiana, attiva fin dalla seconda metà degli anni sessanta del Novecento. È stata anche interprete di fotoromanzi e presentatrice.

Biografia

Figlia dell'attore Franco Silva e di Anna Maria Perini, miss Roma, è sorella dell'autrice di testi, sceneggiatrice e scrittrice Carla Vistarini, nel 1965, a quindici anni, vince il concorso Miss Teenager Italiana al Piper Club di Roma con il nome d'arte di Patrizia Perini, che presto cambia in Mita Medici; questa vittoria le consente di esordire nel film L'estate (1966), al quale seguono, tra gli altri, Non stuzzicate la zanzara, Pronto... c'è una certa Giuliana per te (1967), Colpo di sole (1968), Come ti chiami, amore mio? e Plagio (1969)[2].

Diventa nota come Ragazza del Piper, e la band veneta Le Orme le dedica la canzone Mita, Mita[2][3] , contenuta nell'album Ad gloriam; si avvicina quindi al canto, e firma un contratto con la Fonit Cetra, che la fa partecipare alla Caravella dei successi con il brano Nella vita c'è un momento, cover di Early in the morning dei Vanity Fare tradotta da Sergio Bardotti e pubblicata su 45 giri con sul retro Questo amore finito così (scritta da tre componenti dei New Trolls, Giorgio D'Adamo, Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo)[2].

Nel 1970 esordisce in televisione in uno sceneggiato per il piccolo schermo: Coralba, diretto da Daniele D'Anza; nello stesso anno presenta il Cantagiro, cantando la sigla iniziale Un posto per me (la canzone sul retro, Avventura che nasce, composta da Franco De Bellis e Fabio Cantini e Pierluigi Noci su testo di Edoardo Vianello e Franco Califano). Dopo un altro 45 giri passa alla CGD, per cui esordisce con il brano Quei giorni, canzone scritta da Carla Vistarini e dal compositore Luigi Lopez[2].

Nel 1973 conduce con Pippo Baudo Canzonissima, di cui canta la sigla iniziale, Ruota libera; due anni dopo recita nella versione televisiva di Al cavallino bianco, per la regia di Vito Molinari, con Angela Luce, Paolo Poli e Tony Renis. Nel 1974 è protagonista del musical Una ragazza, su Rai 1, per la regia di Giancarlo Nicotra, testi di Carla Vistarini e musiche di Luigi Lopez, da cui è tratto l'album Per una volta. In questo periodo posa per l'edizione italiana della rivista Playboy[2].

È stata protagonista nello sceneggiato televisivo Il signore di Ballantrae (1979), diretto da Anton Giulio Majano, su Rai 2 nel 1990-1991, ha condotto il programma Sereno variabile al fianco di Osvaldo Bevilacqua e il programma giornaliero Detto tra noi[2]. Nel 1983 partecipa allo Zecchino d'Oro scrivendo il testo di Tango, mago Tango. Dal 1997 al 2003 è fra gli interpreti secondari della soap opera Un posto al sole nei panni di Marisa Saviani. Nel 2001, è sempre tra i personaggi secondari, in CentoVetrine[2]. Nel 2005 e 2006 è tra i protagonisti della seconda e terza serie di Un ciclone in famiglia, diretta da Carlo Vanzina[2].

Molto attiva anche in teatro, dove ha esordito nel 1972 con Garinei e Giovannini in Ciao Rudy (nella cui colonna sonora cantava la canzone Gente matta); seguono, tra le altre interpretazioni teatrali: Don Giovanni e Faust di Christian Dietrich Grabbe, Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, Il Gattopardo (diretta da Franco Enriquez), Il mercante di Venezia (regia di Giancarlo Cobelli), Il bell'indifferente di Jean Cocteau, Ugo di Carla Vistarini, Chiacchiere (regia di Franco Però), Il giocattolaio (regia G. Fusco), Il padre e La signorina Giulia di August Strindberg, Le intellettuali di Molière, Fedra di Ghiannis Ritsos, Rodolfo Valentino, l'emigrante leggendario, scritto e diretto da Rina Lagioia, nel quale ha interpretato il divo Rodolfo Valentino[2]. Nell'agosto 2023 ha presentato Elena o della passione amorosa, scritto e diretto da Salvo Bitonti.[4]

Vita privata

Ha avuto una relazione con Franco Califano, non si è mai sposata e non ha figli;[5] si considera atea.[6]

Discografia parziale

Mita Medici a Canzonissima 1973

Album

Singoli

  • 1969 – Nella vita c'è un momento/Questo amore finito così (Fonit, SPF 31256)
  • 1970 – Un posto per me/Avventura che nasce (Fonit, SPF 31264)
  • 1971 – Un amore/Una storia come tante (Fonit, SPF 31283)
  • 1972 – Quei giorni/Se ci sta lui (CGD)
  • 1973 – Ruota libera/Cosa vuoi che ti dica (CGD, 1869)
  • 1973 – Proprio così/Tremendo (CGD, 1870)
  • 1973 – Scappa scappa/Quei giorni (CGD, 2304)
  • 1975 – Chi sono/Nave (CGD, 3072)
  • 1977 – Uomo/Trucco (CGD, 4983)
  • 1981 – Paletta palletta/Mago tango (Monitor, ZBMO 7216)
  • 1998 – Ma che fiesta (Centotre, CNT 80822) - duetto con Gianni Dei

Singoli pubblicati fuori dall'Italia

Francia

Filmografia

Cinema

Televisione

Cortometraggi

  • Amore senza filtro, regia di Valentino Innocente (2005)
  • Fedra, regia di Salvo Bitonti (2007)
  • Elena, regia di Salvo Bitonti (2008)
  • The Father, regia di Simone Mariani (2011)

Pubblicità

Mita Medici partecipò ad alcune serie della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello[7]:

Programmi televisivi

Note

  1. ^ Copia archiviata (PDF), su areasoci.nuovoimaie.it. URL consultato il 7 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2015).[collegamento interrotto]
  2. ^ a b c d e f g h i Mita Medici, su Fiera delle Parole. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 24 maggio 2020).
  3. ^ Corrado Rizza, Piper Generation: Beat, shake & pop art nella Roma anni ’60, a cura di Guido Michelone, con le immagini dei fotografi Guglielmo Coluzzi e Marcello Geppetti, Milano, Lampi di Stampa, 2007, pp. 76-77, ISBN 978-88-488-0582-7.
  4. ^ Di nuovo a teatro con Mita Medici con “Elena o della passione amorosa”, regia di Salvo Bitonti, su romaoggi.eu, 13 agosto 2023.
  5. ^ Chi è Mita Medici, ex compagna di Franco Califano?, su tag24.it, 11 febbraio 2024. URL consultato il 30 marzo 2024.
  6. ^ Lucio Giordano, Quando ero bambina credevo in Dio, ma poi, a 12 anni, ho perduto la fede, in Dipiù, n. 13, 5 aprile 2024, pp. 78-81.
  7. ^ Marco Giusti, Il grande libro di Carosello: e adesso tutti a nanna..., Milano, Sperling & Kupfer, ISBN 88-200-2080-7.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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