Omicidio preterintenzionale

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L'omicidio preterintenzionale è il reato di chi provoca la morte di una persona senza avere la volontà di ucciderla, ma solo di percuoterla o provocarle lesioni (praeter intentionem, «oltre l'intenzione»).[1] Si distingue perciò sia dall'omicidio doloso, dove l'agente intende proprio causare la morte altrui, sia dall'omicidio colposo, dove la morte (evento del reato) è conseguenza della sua condotta incauta, ma di per sé non rivolta a uccidere o ad attuare un'aggressione fisica.

Negli ordinamenti in cui è previsto, come in quello italiano, il reato è punito generalmente con pena più grave rispetto all'omicidio colposo e meno grave rispetto all'omicidio doloso.[2]

Nel mondo

Italia

Delitto di
Omicidio preterintenzionale
FonteCodice penale italiano
Libro II, Titolo XII, Capo I
Disposizioniart. 584
Competenzacorte d'assise
Procedibilitàd'ufficio
Arrestofacoltativo
Fermoconsentito
Penareclusione da 10 a 18 anni

Elemento oggettivo del reato

L'omicidio preterintenzionale può essere commesso non solo tramite una condotta attiva ma anche, secondo un orientamento in dottrina e giurisprudenza,[3] mediante un'omissione diretta a procurare lesioni (non sono invece possibili, in genere, le percosse per omissione[4]).

Una questione di scarsa importanza pratica, almeno nella giurisprudenza più recente,[5] è se, affinché possa parlarsi di omicidio preterintenzionale, la condotta incriminata debba consistere (almeno) in un vero e proprio tentativo di lesioni o di percosse, o se basti anche solo un atteggiamento aggressivo o minaccioso che, per qualche ragione, finisce per provocare la morte della vittima senza che l'agente abbia nemmeno tentato di offenderla fisicamente.[6] Al riguardo, la dottrina prevalente sostiene la necessità che le percosse o le lesioni siano almeno tentate.[5] La morte causata da una condotta non ancora tradotta in una vera aggressione fisica può però rendere applicabile l'art. 586 c.p. (morte come conseguenza di altro delitto) o a volte l'art. 589 c.p. (omicidio colposo).[7]

Un tentato omicidio preterintenzionale non è configurabile: per definizione, infatti, l'azione (o l'omissione) si compie senza la volontà di uccidere, in mancanza della quale non può mai parlarsi di tentativo di omicidio. In tal caso, se per qualsiasi motivo la morte non avviene, si commettono sempre e solo i reati di lesione o di percosse, consumati o tentati; se viceversa c'era volontà di uccidere si avrà un tentato omicidio doloso.[8]

Elemento soggettivo del reato

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Sull'elemento soggettivo del suddetto reato sussiste un florido contrasto giurisprudenziale.[9]

Parte della giurisprudenza (e della dottrina),[10] al fine di garantire la sopravvivenza normativa dell'omicidio preterintenzionale (scongiurando una eventuale dichiarazione di incostituzionalità dello stesso), configura l'elemento soggettivo in termini di "dolo misto a colpa": l'evento morte può essere imputato all'agente solo se ne viene accertata la sua colpevolezza colposa;[11] ciò in ossequio al portato ermeneutico delle sentenze della Consulta nn. 1085 e 364 del 1988: <<Il comma primo dell'art. 27 Cost. [...] richiede la "colpevolezza" dell'agente rispetto agli elementi più significativi della fattispecie tipica (una relazione psichica tra il soggetto e il fatto) [...]. La responsabilità penale sorge, dunque, solo nell'effettiva presenza dell'elemento subiettivo: non si può mai dare per presunta la colpa [...]>>.[12]

Un diverso orientamento,[13] per contro, ritiene che l'elemento soggettivo della discorrenda fattispecie si fonderebbe, ontologicamente (<<It is a structural element of the human experience as we know it.>>[14]),[15] sul modello del "dolo misto a responsabilità oggettiva": l'evento morte è posto a carico dell'agente sulla base del solo nesso di causalità, se si è realizzato come conseguenza di atti diretti a ledere o percuotere; per cui l'omicidio può essere imputato a prescindere dell'accertamento della prevedibilità o evitabilità dell'evento morte.[16]

Del resto, seguendo la teoria dell'"azione che si sta verificando",[17] il requisito dell'attualità della violenza degli atti di percosse (integrabile da frazioni di secondi) per come richiesta dall'art. 52 c.p.,[18] rende impraticabile l'accertamento concreto e rigoroso della violazione di regole cautelari preventive del solo evento morte preterintenzionale, allo scopo di fondare la colpevolezza colposa del reo:[19] essendo oggettivamente verificabile la morte dell'aggredito contro la stessa volonta' dell'aggressore, nella pratica si finisce per fondare l'imputazione dell'evento preterintenzionale coll'accertamento del solo atto/tentativo doloso di percosse.[20]

Questo secondo orientamento,[21] difatti, giudica come concretamente inutilizzabile il modello del dolo misto a colpa generica: dovrebbe accertarsi se il reo ha, o meno, utilizzato "cautela" nella condotta tesa a ledere o percuotere; una prospettiva "schizoide"[22] incompatibile con i principi della logica giuridica di non contraddizione e del terzo escluso,[23] oltre che cozzante contro la chiarezza nei precetti penali pretesa dal diritto dell'Unione europea e Cedu.[24] E liquida, poi, come sostanziale "responsabilità oggettiva mascherata" quei correttivi elaborati ed applicati al predetto modello del dolo misto a colpa, nel tentativo di rispondere alla censura del "ledere/percuotere con cautela". Di seguito, si citano alcuni di questi "correttivi", empiricamente giudicati, dalla letteratura scientifica, come "modelli mentitori":[25]

  • La figura del c.d. rischio totalmente illecito, veicolata in un arenato progetto di riforma del codice penale dal suo più autorevole esponente, nonché presidente del commissione incaricata: Prof. A. Pagliaro.[26]
  • Il modello della colpa generica oggettivata.[27]
  • Lo schema del dolo misto a colpa presunta.[28]
  • La teoria tedesca dell'imputazione oggettiva dell'evento.[29]
  • La costruzione imputativa giurisprudenziale fondata sulla "progressione omogenea" tra gli atti diretti a ledere o percuotere e l'evento preterintenzionale: "il giudice non deve verificare se l'evento morte fosse prevedibile secondo un parametro legale, dettato per la colpa, ma solo se l'agente ha agito con il dolo di cui all'art. 581 o 582 c.p. Chi agisce con dolo di percosse e lesioni per definizione può prevedere l’evento più grave del risultato voluto, indipendentemente dai parametri che servono a qualificare la colpa. [...] la ratio dell'art. 584 c.p., risulta conforme al dettato costituzionale, in quanto si fonda sul rapporto dell'elemento psicologico di un delitto preveduto e voluto contro l'incolumità, con l'evento morte come conseguenza perciò stesso prevedibile della condotta".[30]
  • Da quanto suesposto sulla ricercata convivenza normativa tra l'art. 584 c.p. e l'art. 27 Cost, <<La circostanza che obiettivi di politica criminale siano perseguiti cercando di affermare modelli mentitori non deve stupire: Thomas Kuhn, nel suo lavoro dedicato alla struttura delle rivoluzioni scientifiche, ha da tempo dimostrato come gli studiosi di molte discipline scientifiche, invece di facilitare il confronto delle idee mediante l’adozione di una terminologia univoca, si comportino come gli appartenenti alle fazioni di una guerra civile che si rifiutano di riconoscere anche il linguaggio dell’avversario, adottando, in difesa del paradigma che si vuole affermare, tecniche argomentative di persuasione, fra le quali l’attribuzione di significati impropri alle parole utilizzate.>>[31]

Venendo all'elemento psicologico relativo agli "atti diretti a ledere o percuotere", sebbene vi siano state talune posizioni giurisprudenziali e dottrinali valorizzanti l'insufficienza del dolo eventuale a sostenere la portata offensiva richiesta dagli "atti diretti a...", generalmente si ritiene che il dolo possa configurarsi anche come solo "eventuale".[32]

Infine, sull'atteggiamento psicologico dall'agente verso l'evento preterintenzionale, secondo una tesi questo può essere anche solo non voluto dall'agente:[33] in alcuni sistemi penali si parla di (anche) di homicidio "ultraintencional";[34] secondo un orientamento più rigido, invece, detto evento preterintenzionale deve essere rigorosamente "disvoluto" dal reo:[35] diversamente, nella realtà giurisprudenziale, potrebbero essere utilizzate (in modo scorretto) forme imputative di dolo eventuale per addebitare l'evento morte (nel dolo eventuale, l'evento non è perseguito dal reo, ma solo accettato nella sua possibile realizzazione):[36] una sostanziale responsabilità oggettiva mascherata.[37]

Altri paesi

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Motivo: in apparenza c'è molta approssimazione specie riguardo ai sistemi di common law.

L'omicidio preterintenzionale è previsto anche in altri ordinamenti europei[38] ed extraeuropei:

  1. In Germania[39] all' § 227 StGB[40] (Codice penale tedesco)[41] si prevede il reato di lesioni personali dolose con conseguenze mortali non volute:[42] per l'imputazione di queste ultime (almeno formalmente) è richiesta la colpa ex § 18 StGb.[43]
  2. "Anche il codice penale austriaco (StGB) prevede, al § 86 (“Körperverletzung mit tödlichem Ausgang”: lesioni personali volontarie con esito letale),[44] un delitto simile a quello previsto dal § 227 del cod. pen della RFT."[45] E per questo omicidio preterintenzionale il legislatore austriaco al § 4 c.p. sancisce che "Solo chi agisce in modo colpevole è punibile".[46]
  3. Nel codice penale francese,[47] invero, trova disciplina nell'art. 222-7 c.p.:[48] "Les violences ayant entraîné la mort sans intention de la donner sont punies de quinze ans de réclusion criminelle".[49] Interessante è il confronto con l'art. 309 c.p. non più in vigore:[50] in quest'ultimo articolo l'evento preterintenzionale era esplicitamente imputato obiettivamente.[51] Il succitato art. 222-7 c.p.[52] è stato oggetto di una recente verifica sulla corretta interpretazione in sede giurisprudenziale: <<...les dispositions des articles 222-7 à 222-16-3 du code pénal, porte-t-elle atteinte aux principes constitutionnels de respect de la présomption d'innocence, de légalité des délits et des peines, d'interprétation stricte et de prévisibilité de la loi pénale et de personnalité de la loi pénale, garantis par les articles 7, 8 et 9 de la Déclaration des droits de l'homme et du citoyen de 1789 et 34 de la Constitution? »[53]
  4. Quanto al sistema spagnolo,[54] l'omicidio preterintenzionale[55] non è regolato dalla legge come unitaria fattispecie di lesioni assorbite dal più grave e non voluto evento morte, ma (imitando la soluzione adottata nel codice penale svizzero,[56] nel tentativo, almeno formale, di ossequiare al principio di colpevolezza:[57] operazione compiuta anche nel sistema penale svedese[58])[59] al reo si imputano due reati:[60] il delitto volontario di lesioni e l'omicidio colposo (art. 5 c.p.[61] "Non c'è pena senza dolo o colpa").[62] Ciò al fine di adeguarsi a quanto emerso dal Congresso internazionale di diritto penale tenutosi ad Amburgo nel 1979:[63] << a) La responsabilità penale per atti colposi deve essere sempre coerente con il principio di colpa, quale elemento soggettivo previsto dalla legge e fondato su comportamenti contrari alle regole di sicurezza e prudenza, tenuto conto della gravità del danno cagionato, previsto o prevedibile, nonché, nei casi previsti dalla legge, il grado di pericolosità di tale condotta b) Nessuno può essere punito per le conseguenze involontarie del suo atto, anche se costituisce reato, salvo che nella misura in cui li prevede o avrebbe potuto prevederli>>.[64]
  5. Nei sistemi di common law[65] (come quello degli USA),[66] la figura dell'omicidio preterintenzionale viene generalmente rinvenuta nella categoria del "Felony-Murder":[67] ritenuta ancora fondamentale nella pratica giudiziaria,[68] per rispondere alle istanze di giustizia e per risolvere i problemi probatori[69] nelle c.d. zone di confine tra dolo eventuale e colpa cosciente.[70] In Inghilterra,[71] tuttavia, il legislatore ha "formalmente superato"[72] questa categoria di reato,[73] "uniformandosi" al diritto penale scozzese che si pregia di non aver mai conosciuto la figura primitiva del Felony-Murder (D. Hume). [74] Nell'ordinamento canadese detta tipologia di omicidio (Felony-Murder)[75] almeno formalmente è osteggiata,[76] in quanto espressione della responsabilità oggettiva.[77] Quanto al sistema australiano,[78] questo disciplina il discorrendo omicidio (Unintentional Killing: Manslaughter)[79] anche nella Sezione 4A del Crimes act 1958 (Vic);[80]
  6. Alcune ipotesi di omicidio preterintenzionale esistono nei sistemi penali olandese[81] (art. 302[82] c.p.)[83] norvegese[84] (Lesioni dolose [§§ 22 e 273] e omicidio colposo [§§ 23 e 275]),[85] greco[86] (Art. 311 c.p.)[87] e belga (art. 401 c.p.);[88] nonché (nominalmente così qualificati) nel codice penale del Kuwait,[89] in quello nicaraguaiano[90] e strutturalmente rinvenibili anche nell'ordinamento penale di Nuova Zelanda[91] (Parte 8: Reati contro la persona, in particolare l'art. 166),[92] Malesia[93] (Capitolo XVI: Reati contro la vita),[94] Singapore,[95] in quello indiano[96] (cfr. Art. 300-304A c.p.),[97] pakistano,[98] cinese[99] [100](art. 234² c.p.),[101] indonesiano,[102] delle Filippine,[103] irlandese (c.d. Fatal injury),[104] mongolese[105] (Article 96. Intentional infliction of a severe bodily injury),[106] lituano[107][108] e nel codice penale polacco.[109] Quanto all'elemento psicologico investente l'evento preterintenzionale, il codice penale danese[110] (§ 18)[111] e quello islandese (§ 189)[112] già in epoca risalente richiedevano – almeno in via di principio – che l'evento morte doveva potersi ravvisare "come probabile e non inverosimile conseguenza della lesione che si infligge".[113][114]
  7. La progressione criminosa dell'omicidio preterintenzionale, ha trovato allocazione anche nei codici penali panamense,[115] venezuelano,[116] colombiano,[117] in quello argentino,[118] uruguaiano,[119] brasiliano,[120] peruviano,[121] costaricano,[122] ecuadoregno,[123] e in quello messicano;[124] ed ancora, ha trovato una storica normativizzazione nelle realtà penali ungherese (§ 306), Bosnia-Erzegovina (§ 215), finlandese (Kap XXI, § 4),[125] Bulgara (art. 226 c.p.), giapponese (art. 205 c.p.),[126] congolese,[127] egiziana (art. 215), lussemburghese (art. 401, 418), croata (artt. 4, 39, 43, 45, 95, 98 -100 c.p.),[128] camerunense[129] (art. 278 c.p.),[130] somalo,[131] algerino,[132] tunisino,[133] marocchino,[134] andorese (art. 24 c.p.), boliviana,[135] musulmana (chibh al-'amd),[136] Rumena (art. 16, comma 5, nuovo c.p.)[137] albanese (art. 88, secondo comma, c.p.),[138] Siriana (artt. 187, 189 e 536 c.p),[139] georgiana (art. 11 c.p. 1999)[140] e cilena;[141] ed una positivizzata regolamentazione della fattispecie, unitariamente dedicata all'omicidio preterintenzionale, è presente pure nei sistemi penali turco,[142] russo,[143][144] sud-africano,[145] senegalese,[146] sloveno (artt. 4, 19, 129 e139 c.p.),[147] e portoghese.[148][149]

Circostanze aggravanti

L'omicidio preterintenzionale può maturare anche in un contesto circostanziale giuridicamente rilevante:[150]

  • Il codice penale italiano ne prevede un regime all'art. 585 c.p.: "Nei casi previsti dagli articoli [...] e 584, la pena è aumentata da un terzo alla metà [...]".[151]
  • Il legislatore francese se ne occupa all'art. 222-8 c.p.:[152] "L'infraction définie à l'article 222-7[153] est punie de vingt ans de réclusion criminelle lorsqu'elle est commise [...]".[154] Inoltre, l'art. 222-7 c.p. sarebbe potenzialmente applicabile anche all'evento morte involontario prodottosi dai reati base dolosi cui agli artt. 222-39 c.p.,[155] L. 235-1[156] e 234-1 c.r.[157] e 3421-1 c.s.p.,[158] in modo da garantire una pena più appropriata:[159] altrimenti il reo verrebbe a scontare la più bassa sanzione prevista per l'omicidio colposo (221-6 c.p.).[160]

Altre fattispecie preterintenzionali

La progressione criminosa dell'omicidio preterintenzionale (per come delineata all'art. 43, 2° alinea, c.p.),[161] viene sanzionata anche per altre fattispecie di reato:

  • Aborto e parto prematuro preterintenzionali: sia nel diritto penale italiano[162] che in quello francese.[163]
  • Reati aggravati dall'evento non voluto (i c.d. reati preterintenzionali in senso lato)[164] tra cui quelli regolati agli artt. 423,[165] 452-bis e ter,[166] 571,[167]572,[168] 588², 591³ e 593³ c.p. italiano,[169] [170]e agli artt. 224-7¹,[171] 224-1²,[172] 222-15[173] (anche nella versione dell'abrogato art. 318 c.p.),[174] 322-7, 322-8,[175] 322-9[176] e 322-10 c.p. francese;[177] nonché per alcune forme di "mise en danger".[178]

Testi normativi

  • Codice penale italiano

Note

  1. ^ Art. 584 c.p., su Gazzetta Ufficiale. URL consultato il 16 novembre 2023.
  2. ^ Giancarlo de Vero, Corso di diritto penale, vol. 1, 2ª ed., Torino, Giappichelli, 2012, p. 612. URL consultato il 16 novembre 2023.
  3. ^ Giorgio Lattanzi e Ernesto Lupo, Codice penale. Rassegna di giurisprudenza e di dottrina, Milano, Giuffrè, 2010, p. 272, ISBN 978-88-14-15924-4. URL consultato il 16 novembre 2023.
  4. ^ Pasquale Fava (a cura di), Giurisprudenza penale, Maggioli, 2009, p. 673, ISBN 978-88-387-4744-1. URL consultato il 16 novembre 2023.
  5. ^ a b Carlo Piergallini e Francesco Vigano', Reati contro la persona: Estratto dal VII volume del Trattato Teorico-Pratico di Diritto Penale diretto da F. Palazzo e C.E. Paliero. Reati contro la persona e contro il patrimonio a cura di Francesco Viganò e Carlo Piergallini. Seconda edzione, pag. 86., G. Giappichelli, 16 marzo 2015, ISBN 978-88-348-5927-8. URL consultato il 3 novembre 2023.
  6. ^ Mauro Ronco, Scritti patavini: Due tomi indivisibili, Giappichelli, 24 ottobre 2017, ISBN 978-88-921-6410-9. URL consultato il 3 novembre 2023.
  7. ^ Roberto Giovagnoli, Studi di diritto penale. Parte generale, Milano, Giuffrè, 2008, p. 633.
  8. ^ Ignazio Marcello Gallo, Diritto penale italiano: Appunti di parte generale. Volume secondo, Giappichelli, 22 gennaio 2015, ISBN 978-88-348-5543-0. URL consultato il 3 novembre 2023.
  9. ^ Francesco Bellomo, Sistema breve del diritto penale, Diritto e Scienza, 2022, ISBN 978-88-96916-14-8. URL consultato il 29 maggio 2024.
  10. ^ Mauro Ronco, Scritti patavini: Due tomi indivisibili, Giappichelli, 20 settembre 2017, ISBN 978-88-921-6411-6. URL consultato il 5 giugno 2024.
  11. ^ Ferrando Mantovani e Giovanni Flora, Diritto penale, CEDAM, 2023, ISBN 978-88-13-38373-2. URL consultato il 31 maggio 2024.
  12. ^ Sentenza 364/1988 (ECLI:IT:COST:1988:364) Giudizio: GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE IN VIA INCIDENTALE Presidente: SAJA - Redattore: Udienza Pubblica del 29/09/1987; Decisione del 23/03/1988 Deposito del 24/03/1988; Pubblicazione in G. U. 30/03/1988 n. 13
  13. ^ Alessandra Rossi, Manuale di diritto penale, Giuffrè, 2022, ISBN 978-88-288-3275-1. URL consultato il 31 maggio 2024.
  14. ^ Lloyd Weinreb, Desert, Punishment, and Criminal Responsibility, in Law and Contemporary Problems, vol. 49, n. 3, 1º luglio 1986, pp. 47–80. URL consultato il 7 giugno 2024.
  15. ^ (ES) Mauro Zamboni, Teoría evolutiva y positivismo jurídico : un matrimonio posible, Universidad Externado, 1º novembre 2018, ISBN 978-958-790-096-5. URL consultato il 3 giugno 2024.
    «[...] en relación con el papel decisivo de la doctrina jurídica sobre el homicidio preterintencional -felony murder- en la tarea de moldear la realidad social [...] ver STANLEY FISH, "Theory minimalism", 37 San Diego Law Review 763 (2000) (sobre la incapacidad de las teorías jurídicas de afectar los aspectos prácticos del fenómeno jurídico).»
  16. ^ In tal senso Cass. n. 13114 del 2002.
  17. ^ GIUSTIZIA 17/10/2016 Dolo preterintenzionale e legittima difesa: un accertamento rigoroso, su www.dirittoegiustizia.it. URL consultato il 17 giugno 2024.
  18. ^ www.gazzettaufficiale.it, https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=0&art.idArticolo=52&art.versione=3&art.codiceRedazionale=030U1398&art.dataPubblicazioneGazzetta=1930-10-26&art.idGruppo=5&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=1#:~:text=52.,difesa%20sia%20proporzionata%20all'offesa. Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 28 maggio 2024.
  19. ^ Introduzione al sistema penale, Giappichelli, 2012, ISBN 978-88-348-2680-5. URL consultato il 28 maggio 2024.
  20. ^ Sentenza n.225 del 1987, su giurcost.org. URL consultato il 28 maggio 2024.
  21. ^ RAMACCI FABRIZIO, Corso di diritto penale, Giappichelli, 10 novembre 2023, ISBN 979-12-211-0455-4. URL consultato il 31 maggio 2024.
  22. ^ Roberto Giovagnoli, Studi di diritto penale. Parte generale, Giuffrè Editore, 2008, ISBN 978-88-14-13783-9. URL consultato il 4 giugno 2024.
  23. ^ Paolo Di Lucia, Filosofia del diritto, Raffaello Cortina Editore, 2013, ISBN 978-88-6030-576-3. URL consultato il 4 giugno 2024.
  24. ^ Perrone Daria, Nullum crimen sine iure, Giappichelli, 16 aprile 2019, ISBN 978-88-921-8178-6. URL consultato il 4 giugno 2024.
  25. ^ Giorgio Licci, Modelli nel diritto penale: Filogenesi del linguaggio penalistico. II edizione, Giappichelli, 14 marzo 2014, ISBN 978-88-348-4731-2. URL consultato il 3 novembre 2023.
  26. ^ Principi di diritto penale, su shop.giuffre.it. URL consultato il 2 novembre 2023.
  27. ^ Stefano Canestrari, L'illecito penale preterintenzionale, CEDAM, 1989, ISBN 978-88-13-16617-5. URL consultato il 2 novembre 2023.
  28. ^ Cass. 5515/2019 in tema di omicidio preterintenzionale, su sistemapenale.it. URL consultato il 2 novembre 2023.
  29. ^ Imputazione oggettiva dell'evento - e-Book, su www.giappichelli.it. URL consultato il 6 novembre 2023.
  30. ^ C’è ancora spazio per il delitto preterintenzionale?, su Altalex, 7 dicembre 2007. URL consultato il 2 novembre 2023.
  31. ^ Giorgio Licci, Figure del diritto penale: Il sistema italiano, Giappichelli, 27 dicembre 2013, ISBN 978-88-348-7943-6. URL consultato il 6 novembre 2023.
  32. ^ Giorgio Lattanzi e Ernesto Lupo, Codice penale. Rassegna di giurisprudenza e di dottrina, Giuffrè Editore, 2010, ISBN 978-88-14-15924-4. URL consultato il 3 novembre 2023.
  33. ^ Arturo Santoro, Manuale di diritto penale, Unione tipografico-editrice torinese, 1958. URL consultato il 3 novembre 2023.
  34. ^ (ES) Rodolfo Schurmann Pacheco, El delito ultra o preterintencional, Ediciones Lerner, 1968. URL consultato il 17 giugno 2024.
  35. ^ Teresa Guerrieri, Studi monografici di diritto penale. Percorsi ragionati sulle problematiche di maggiore attualità, HALLEY Editrice, 2007, ISBN 978-88-7589-290-6. URL consultato il 31 maggio 2024.
  36. ^ (FR) Jean-Yves Maréchal, Essai sur le résultat dans la théorie de l'infraction pénale, Editions L'Harmattan, 1º giugno 2003, pp. Pagg. 60-68, ISBN 978-2-296-32434-3. URL consultato il 13 giugno 2024.
    «<< A vrai dire, les tentatives de distinction opérées par la doctrine, surtout étrangère, laissent perplexes en raison de leur caractère

    particulièrement sibyllin, lié à la complexité de l’analyse psychologique réclamée de la part du juge. On en a déduit, à juste titre pensons-nous, qu’une telle théorie ne permettait pas de mettre en lumière des critères opératoires et qu’elle faisait fi des difficultés de la preuve. Au surplus, il devient très difficile de dissocier clairement dol éventuel et dol indéterminé ou dépassé, ce qui explique d’ailleurs, rétrospectivement,

    la confusion souvent faite entre tous ces concepts>>.»
  37. ^ Alfonso Stile, Responsabilità oggettiva e giudizio di colpevolezza, Jovene, 1989, ISBN 978-88-243-0780-2. URL consultato il 3 novembre 2023.
  38. ^ Jean Pradel e Alberto Cadoppi, Casi di diritto penale comparato, Giuffrè, 2005, ISBN 978-88-14-11794-7. URL consultato il 31 maggio 2024.
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  40. ^ § 227 StGB - Einzelnorm, su www.gesetze-im-internet.de. URL consultato il 14 giugno 2024.
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    «<<In some instances, German criminal law imposes a more severe penalty if the (intentionally) committed basic offence causes a specific result, provided that the defendant acted with at least negligence with respect to that result (section 18 StGB). Classical examples are bodily harm resulting in death (section 227 StGB) [...]. German law does not accept constructive liability. A liability based on mere causa- tion, that is, liability for any consequence resulting from a dangerous, unlawful conduct (versari in re illicita), is incompatible with the principle of personal guilt and would thus be unconstitutional (see 9.1.1.1). This is also the reason why sec- tion 18 StGB on result-qualified offences requires at least negligence with regard to the extended result>>.»
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    «Swedish criminal law recognises three offences of homicide: (1) murder, (2) manslaughter and (3) causing the death of another. While the elements of the actus reus are similar for these three offences, they differ in the mens rea requirement; murder and manslaughter require that the perpetrator acted with intent, and the offence of causing the death of another requires that the defendant acted by negligence. The criteria for distinguishing between murder and manslaughter have changed through time. Today, Swedish criminal law strongly emphasises that murder is the primary offence to be applied in cases of intentional killing. [...] Two types of mens rea exist in Swedish law: intent and negligence. Intent is the stand- ard mens rea requirement while negligence can only be applied if a certain provision explicitly states that this form of mens rea suffices to establish liability. When the court assesses whether the relevant mens rea requirement is fulfilled, the principle of corre-spondence needs to be considered.»
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    «<<Voici un individu qui incendie volontairement un chalet qu'il croit inoccupé et dont l'habitant périt dans les flammes. Ou encore un individu porte un coup de poing à un tiers qui tombe à la renverse et se tue. Il y a-dit-on infraction praeterintentionnelle, le résultat obtenu dépassant le résultat voulu. Si on admet que la peine peut être aggravée par rapport à ce qui était recherché, ne faut-il pas subordonner cette aggravation à une faute d'imprudence de l'agent? Les solutions positives sont variables. On en indiquera trois.

    En France, la survenance du préjudice non prévu entraîne automatiquement un exhaussement de la peine encourue car l'agent est présumé irréfragablement connaître ou au moins pouvoir deviner ces conséquences hors normes. Ainsi dans le cas des coups mortels, la peine est augmentée par rapport aux violences ordinaires: quinze ans de réclusion criminelle (art. 222-7 CP) au lieu de trois ans d'emprisonnement (art. 222-11 CP), sauf à noter cependant que la peine est inférieure à celle du meurtre (trente ans de réclusion criminelle selon l'article 222-1 CP). Est-ce bien conforme au principe de culpabilité ?

    En Allemagne, l'aggravation de la peine, loin d'être automatique, est subordonnée à l'existence d'une imprudence de l'agent. En effet, selon le § 18 StPO, « lorsque la loi attache une peine plus lourde à une conséquence particulière due à l'infraction, cette peine ne sera infligée à l'auteur [...] qu'au cas où il aura agi au moins par négligence en ce qui concerne cette conséquence ». Cette solution avait été recommandée lors de l'élaboration du Code pénal belge de 1867: << Lorsque l'agent n'a pu prévoir le mal qu'il a causé, il n'y a qu'une seule infraction; il n'est coupable que de coups... volontaires, car l'homicide est casuel. Elle a été recommandée également à l'occasion du XII Congrès international de droit pénal et lors des travaux préparatoires du futur Code pénal belge.

    En Suisse, la réponse est moins unitaire. Sauf disposition contraire expresse, on applique les règles générales sur le concours d'infractions (art. 68 CP). En application de ce texte, le juge condamne à la peine de l'infraction la plus grave et en augmente la durée selon certaines règles précises. Dans le cas présent, le juge prononcera donc une condamnation à la fois pour violences et pour homicide par négligence. Comme cependant cette aggravation heurte le principe de proportionnalité entre faute et peine, le Tribunal fédéral a développé une conception restrictive de la négligence, qui se caractérise par un renforcement de l'exigence de prévisibilité du dommage.

    Sans doute le meilleur système est-il celui qui supprime l'infraction praterintentionnelle et qui retient, en concours, l'infraction intentionnelle et l'infraction d'imprudence (s il y a imprudence évidemment).>>»
  64. ^ (FR) XIIe Congrès international de droit pénal (Hambourg, 16 – 22 Septembre 1979), in Revue internationale de droit pénal, vol. 86, n. 1-2, 2015, pp. 99–110, DOI:10.3917/ridp.861.0099. URL consultato il 6 maggio 2024.
  65. ^ (EN) George P. Fletcher, Rethinking Criminal Law, Oxford University Press, 29 giugno 2000, ISBN 978-0-19-535036-4. URL consultato il 7 giugno 2024.
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  69. ^ (EN) Alan Reed e Michael Bohlander, Fault in Criminal Law: A Research Companion, Taylor & Francis, 22 agosto 2022, pp. 235-238, ISBN 978-1-000-63052-7. URL consultato il 10 giugno 2024.
    «<<Unlike German law, which rejects imputation of mens rea for unintended conse- quences of the actor's (or his accomplice's) actions without proof of at least personal negligence, the US law allows imputation of mens rea in similar circumstances. Such imputed culpability, also known as 'constructive liability', underlies, among other doctrines, the doctrines of felony-murder and misdemeanour-manslaughter (see discussion later).

    Both doctrines are disfavoured and their application is often limited legisla- tively or judicially. Some of those limitations resemble the German approach. For example, jurisdictions that follow the doctrine of misdemeanour-manslaughter may limit its application only to such misdemeanours that involve criminal negligence. As for the felony-murder doctrine, Guyora Binder maintains that, in practice if not in theory, the great majority of felony-murder convictions involve some form of criminal negligence with respect to the resulting death, because negligent mens rea or comparable culpability is implicitly required by other doc- trinal elements of the crime such as proximate causation. Constructive liability is evidenced in the US law by the doctrines of felony-murder and misdemeanour-manslaughter as well as the legislative and judicial limitations on the use of the defence of mistake of fact through the application of the doctrines of lesser-crime and moral wrong. The felony-murder rule imposes strict liability for killings that result from the commission of a felony. The MPC drafters have criticised the rule and recom- mended eliminating it. Instead, the MPC contains a rebuttable presumption of 'recklessness with extreme indifference to the value of human life the mens rea that suffices for conviction of murder - when the killing happens during the com- mission of, or an attempt to commit, or flight after committing or attempting to commit robbery, rape or deviate sexual intercourse by force or threat of force, arson, burglary, kidnapping or felonious escape. 85 However, this MPC recom- mendation has had little influence on state or federal penal codes. While a few US legislatures have abandoned the felony-murder rule, the great majority still retains it despite heavy academic and judicial criticism. However, over the years, statutes and courts have qualified the severity of the rule. The most impor- tant judicial limitations on the application of the rule are: the 'inherently danger- ous' felony limitation (only inherently dangerous' felonies trigger the rule); the merger doctrine (assaultive felonies 'merge' with the resulting death and do not trigger the rule); and restrictions on liability for killings that happened not 'in

    furtherance of the felonious objective>>.»
  70. ^ David Crump & Susan Waite Crump—In Defense of the Felony Murder Doctrine 8 Harvard Journal of Law & Public Policy 359 (1985), 361–63, 367–72, 374–76, su opencasebook.org.
  71. ^ (EN) Jeremy Horder, Ashworth's Principles of Criminal Law, Oxford University Press, 2019, ISBN 978-0-19-877766-3. URL consultato il 3 giugno 2024.
    «Cfr. Il riferimento comparativo rispetto alle lesioni mortali dell'art. 222-7 c.p. francese: <<Both the elements of ‘unlawfulness’ and ‘dangerousness’ in this form of manslaughter can be

    criticized. One important criticism is that these elements together fail to identify sufficiently clearly conduct that is sufficiently blameworthy to justify conviction for manslaughter, but is not in essence conduct where negligence as to unforeseen consequences plays the crucial role in determining blamworthiness. For, as we saw just now in the discussion of Andrews v DPP, where negligence is playing that role it should ordinarily not be sufficient to justify liability for manslaughter unless it amounts to gross negligence in breach of a duty of care not to cause death (a basis for manslaughter discussed in the next section). By contrast, in French law, the focus in the equivalent offence is on neither the unlawfulness of conduct, as such, nor on the danger of minor harm that it poses. Instead, Art. 222-7 says simply that, ‘acts of violence causing an unintended death’ may be punished by up to fifteen years’

    imprisonment>>.»
  72. ^ G. Licci, Modelli di diritto penale, Torino, 2014, su books.google.it.
    «L'ordinamento inglese, pur conoscendo il principio no crime without fault, lo intende per lo più come regola suppletiva da applicare in assenza di una discipli na espressa. Infatti, le ipotesi di offences requiring no fault possono essere espressa mente previste oppure implicitamente contenute (necessary implied) nelle disposi zioni statutarie. Il requisito della colpevolezza (fault) risulta perciò operare solo se non sia altrimenti disposto (unless otherwise provided). L'idea di fondo - sottolinea S. VINCIGUERRA, 2002, A, 275, citando Scarman e Ashworth - è che il principio di colpevolezza' possa e debba essere disatteso a fronte di scopi sociali come la pub blica incolumità. In questi casi la strict liability è considerata come lo strumento più efficace per promuovere una maggiore vigilanza nel prevenire condotte vietate.>>»
  73. ^ Schroder, Horst. "German criminal law" (PDF), su dsc.duq.edu.
  74. ^ Alberto Cadoppi e Alexander McCall Smith, Introduzione allo studio del diritto penale scozzese, CEDAM, 1995, ISBN 978-88-13-19280-8. URL consultato il 23 maggio 2024.
  75. ^ (EN) Abelardo C. Estrada, Criminal Law: Made easy for students, bar examinees & practitioners, Rex Bookstore, Inc., 2008, ISBN 978-971-23-5207-2. URL consultato il 5 giugno 2024.
  76. ^ (EN) Jeremy Horder, Homicide Law in Comparative Perspective, Bloomsbury Publishing, 10 dicembre 2007, pp. 110-111; 166-167, ISBN 978-1-84731-385-0. URL consultato il 17 giugno 2024.
    «Prior to the Supreme Court of Canada's decisions in Vallaincourt and Mar- tineau there were two separate Code provisions dealing with murder: the present section 229 (formerly section 212) and another section dealing with 'felony murder'25 (section 230, formerly section 213), but those decisions resulted in the striking down of the 'felony murder' provisions of the Code, leaving only what is now section 229.

    In Vaillancourt the Court considered the constitutionality of section 213(d) which provided that it was murder where the accused caused the death during the course of one of the listed triggering offences (or subsequent flight after commission), the accused used a weapon or had it upon his person, and death ensued as a consequence. The Court found that section 213(d) infringed section 7 of the Charter24 and the government was unsuccessful in its attempt to have the section upheld under section 1.25 Under the impugned subsection, an accused could be convicted of murder in the absence of objective foresight of death, a principle that the Court considered to be a fundamental principle of criminal liability. Following that decision there was a cosmetic repeal of the subsection in 1991, and it no longer appears in the Code.

    In its subsequent decision in Martineau the Supreme Court considered another of the 'felony murder' subsections, now still printed in the Code as section 230(a) (formerly section 213(a)). Under that provision it was murder where the accused 'means to cause bodily harm for the purpose of facilitating the commission' of one of the triggering offences (or flight afterwards). That, too, was found to be contrary to the Charter. A majority of the Court went even further than it was prepared to go in Vaillancourt, and held that subjective foresight of death is a constitutional requirement for murder, and a provision defining murder as requiring anything less than that level of mens rea was unconstitutional, and could not be saved under section 1.26 Since those Supreme Court decisions the felony murder sections of the Code have been a dead letter but, because they have never been repealed by Parliament, they are still printed in the Code, which must create confusion for anyone who happens to read it. The Charter has also had an impact on other murder provisions. For example what is now section 229(c) (formerly section 212(c)) (discussed in more detail below) was used quite frequently during the 1980s prior to the decisions in Vaillancourt and Martineau. However, since the Supreme Court had held in Martineau that murder requires proof of subjective foresight of death then section 229(c), which contains the words 'ought to know', was clearly problematic and in Martineau the Court had indicated that its reasoning cast serious, if not fatal, doubt on the objective portion of section 229(c). It was unclear whether that rendered the whole section suspect, but in Meiler the Ontario Court of Appeal held that the objective portion of the section ('ought to know') was unconstitutional, but otherwise upheld the section. Thus section 229(c) now requires proof of an unlawful object, and that the accused did something that he knew was likely to cause death and thereby caused death, notwithstanding that he did not desire that death. The Charter has also played a significant role in interpreting the first degree murder provisions (section 231). [...] The Canadian law of homicide is itself in need of further examination and does not provide a good model for reform. The homicide provisions have been the subject of considerable criticism, and in 1984 the then Law Reform Commission of Canada, 149 having drawn attention to the illogical location of General Part provisions (for example, the causation rules) within a Special Part, the tortuous structure of the homicide provisions and their unnecessary detail, proposed extensive revisions. The Working Paper recommended, inter alia:

    -that homicide should no longer be classified as culpable and non-culpable; -that the causation sections should be replaced by a general provision;

    -that 'intentional' homicide should apply only to cases of actual intent to kill;

    -that 'reckless' homicide should be included in a separate category and should apply only to the causing of death by knowingly exposing another to a serious and socially unacceptable risk of death;

    -if there is an offence of 'negligent' homicide it should carry a lower penalty than reckless homicide;

    -that there should be two degrees of intentional homicide and the second degree offence should carry a maximum of life imprisonment, thus allowing judicial discretion in sentencing;

    -only the first degree offence should carry a minimum penalty and be defined in principle as comprising intentional homicide involving the deliberate subordination of the victim's life to the offender's purpose;

    -infanticide should be abolished and the matter dealt with under second degree murder where there is flexibility in sentencing. The LRCC Paper was very critical of the Canadian 'felony murder' provisions and recommended their abolition. While Parliament did nothing it fell to the courts to deal with the matter and, as noted above, the Supreme Court has found those provisions to be an infringement of the Charter and thus unconstitutional. While that problem has been addressed, other proposals have not been imple- mented and it is unlikely that they will be, given the amount of time that has elapsed and the lack of any political will to engage in reform (particularly one that would involve restricting murder to intentional killing). In any event the Working Paper is now very much out of date and a new study, which takes into account vitally important Charter jurisprudence which has evolved since the Working Paper was published, is now called for. However, many of the LRCC comments remain pertinent, especially the conclusion that Canadian homicide rules are, without a doubt, badly organised, tortuous and at times tautologous. The barnacle-encrusted homicide rules would certainly benefit from the type of

    study conducted by The Law Commission for England and Wales.»
  77. ^ Digesto delle discipline penalistiche, Utet, 1987, ISBN 978-88-598-1494-8. URL consultato il 23 maggio 2024.
  78. ^ (EN) Alan Reed e Michael Bohlander, Fault in Criminal Law: A Research Companion, Taylor & Francis, 22 agosto 2022, pp. 189 e ss., ISBN 978-1-000-63052-7. URL consultato il 14 giugno 2024.
    «In Australia, there is no concept of intent-negligence. The terms are mutually exclusive because intent is a subjective state, while negligence is an objective test.

    Constructive liability is not a concept in Australian criminal law. As noted previously, a fundamental tenet of criminal law is that criminal liability involves an element of subjective fault. This remains true for offences created by common law and a small number of (generally serious) offences created by statute where negligence can constitute mens rea. However, it is becoming increasingly common for statutory offences to be enacted which require no mens rea. Such offences generally involve relatively minor transgressions and are referred to as strict liability offences. These offences are also known as regulatory offences and often relate to road traffic transgressions, such as exceeding the speed limit or failing to wear a seat belt, and not complying with town planning requirements, such as erecting fences which exceed the permitted height.

    In most cases, the statute creating an offence does not expressly state whether it is a strict liability offence or one which requires mens rea. There is an interpretive presumption that all offences require mens rea, however, this presumption can be displaced. 15 There are several key considerations which courts take note of in determining whether an offence is one of strict liability.

    The first, and most important, consideration is the wording of the statute. If the statute expressly incorporates mens rea concepts in the elements of the offences, such as 'intention', 'knowledge', or 'belief, this means that the offence is not one of strict liability. Where the relevant section contains no such concepts, the offence may be one not requiring mens rea. This is more likely to be case if the same statute creates other offences which expressly require mens rea. However, this of itself is not decisive:

    it is...firmly established that the fact that other sections of the Act expressly require mens rea, for example because they contain the word 'knowingly' is not in itself sufficient to justify a decision that a section which is silent as to mens rea created an absolute offence.»
  79. ^ (EN) Elisa Hoven e Thomas Weigend, Consent and Sexual Offenses: Comparative Perspectives, Nomos Verlag, 6 dicembre 2022, ISBN 978-3-7489-3024-2. URL consultato il 31 maggio 2024.
  80. ^ (EN) T. Kirchengast; L. Finlay e Tyrone Kirchengast, Criminal Law in Australia, 3rd Edition, LexisNexis Butterworths, 22 novembre 2022, ISBN 978-0-409-35599-4. URL consultato il 2 novembre 2023.
  81. ^ Sergio Vinciguerra, Il codice penale olandese, CEDAM, 2002, ISBN 978-88-13-24124-7. URL consultato il 31 maggio 2024.
  82. ^ Art. 302 Sr - Artikel 302 Wetboek van Strafrecht :: Maxius.nl voorheen Lexius.nl, su maxius.nl. URL consultato il 5 novembre 2023.
  83. ^ (EN) Alan Reed e Michael Bohlander, Homicide in Criminal Law: A Research Companion, Routledge, 3 ottobre 2018, pp. 284 ess., ISBN 978-1-351-01629-2. URL consultato il 14 giugno 2024.
    «Dutch criminal law knows several 'result-qualified offences', in which the death of another person is an aggravating circumstance if such death can – in law – be seen as a result of the offence in question. Examples can be found (among many more) in [...] art. 302 s.2 DPC (grievous bodily harm) [...] . In case of a result-qualified offence, causation is assessed in two steps. With the offence of art. 300 s.3 DPC in mind as an a example, first a causal relationship has to be established between the defendant's conduct and the victim's bodily harm. The second step is whether there is causation between the bodily harm and the victim's death. It should be noted that Dutch criminal law does not require proof of negligence in this second step. Cases like these can give a good insight into the way causation is established in Dutch criminal law. An example is a case in which the Court of Appeal could prove that the defendant had caused bodily harm (art. 300 DPC), but could not find evidence that showed that the victim had died as a result of the harm.54 In carrying out a theft, the defendant had suddenly clasped an arm around the neck of the victim and he had also bitten him. The victim died shortly after. According to the Court of Appeal, no causal relationship could be established between the inflicted bodily harm and the death that followed. The Court of Appeal reasoned that the victim had been 46 or 49 years, and had suffered from heart diseases, while at the time of the commission of the offence, the victim had used cocaine. The violent conduct in itself could not have caused the death of the victim, or have increased the chance of dying, according to the Court of Appeal; the Court of Appeal concluded that there had been a real opportunity that the victim would have died without the bodily harm. The Supreme Court, however, ruled that Court's reasoning of its decision that the death could not reasonably be attributed to the defendant had been incomprehensible, with regard to the Court of Appeal's findings concerning the victim's predisposition. The victim's predisposition seemingly did not put a bar to the attribution of the result of the victim's conduct to the defendant>>.»
  84. ^ Il codice penale norvegese, CEDAM, 1998, ISBN 978-88-13-20944-5. URL consultato il 31 maggio 2024.
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    «Art. 311 c.p. greco: "Se la lesione fisica ha comportato la morte della vittima, si applica la reclusione fino a dieci anni.[...]"»
  88. ^ (FR) France Lambinet (dir.) e Collectif, L'élément moral en droit: Une vision transversale, Anthemis, 23 agosto 2017, ISBN 978-2-8072-0104-0. URL consultato il 31 maggio 2024.
    «L'infraction praeter-intentionnelle est celle dont l'élément moral comporte à la fois le dol et la faute. Elle est caractérisée par le concours entre un dol pour le fait principal et une faute s'agissant de la conséquence ni acceptée ni voulue de ce comportement volontaire.

    L'article 401 du Code pénal en constitue une illustration. Il dispose que, "lorsque les coups portés ou les blessures faites volontairement, mais sans intention de donner la mort, l'ont pourtant causée, le coupable sera puni de la réclusion de 5 à 10 ans". Dans les travaux préparatoires du Code pénal, l'article 401 ne trouvait à s'appliquer que lorsque le prévenu avait effectivement prévu la conséquence mortelle au moment où les coups volontaires ont été portés. L'élément moral portant sur la conséquence du fait principal était ainsi une faute avec prévoyance. La jurisprudence s'est toutefois très vite écartée de cette volonté des auteurs du Code pénal, en déclarant l'infraction praeter-intentionnelle établie même lorsque la conséquence mortelle n'avait pas été prévue, mais était, à tout le moins, prévisible. Cependant, si la conséquence des coups était prévisible, mais non prévue, le juge aurait dû retenir non pas l'article 401 du Code pénal, mais un concours idéal entre les coups portés ou les blessures faites volontairement et l'homicide involontaire. O. Michiels souligne que, s'agissant de l'infraction praeter-intentionnelle, "l'auteur n'accepte pas certaines conséquences prévues de son comportement (tel l'homicide), alors que [dans l'hypothèse d'un dol éventuel], l'auteur a agi en acceptant les "effets collatéraux" de l'infraction intentionnelle pour l'éventualité où ces derniers se produiraient; partant, il en assume le risque et il pourrait alors être poursuivi, voire condamné du chef de meurtre " .

    Le principe de culpabilité personnelle est davantage malmené par la jurisprudence lorsqu'elle considère que l'infraction praeter-intentionnelle est établie alors que la conséquence mortelle des coups était imprévisible (c'est-à-dire exempte de toute faute). La Cour de cassation, dans un arrêt du 22 octobre 2008, a exclu le critère de prévisibilité du dommage pour le délit de coups et blessures volontaires ayant entraîné une incapacité permanente de travail 141. Dans une telle hypothèse, le prévenu n'aurait pourtant dû être reconnu coupable que des coups et blessures volontaires. Nous rejoignons Christiane Hennau et Jacques Verhaegen lorsqu'ils écrivent que « cette imputabilité de conséquences imprévisibles s'explique peut-être par le souci des juges de sauvegarder les intérêts civils des victimes, elle n'en reste pas moins contraire aux principes généraux du droit pénal comme à la volonté expresse du législateur belge.»
  89. ^ Il codice penale del Kuwait, tradotto da M. Alotaibi. Revisore della traduzione e curatore dell'edizione S. Vinciguerra, con la collaborazione di S. Ferrari, in Diritto penale XXI sec. 2006, 19.
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    «<<To the extent that Article 15 of the 1997 Criminal Law (discussed under 15.1.3.3, above) provides for a form of 'conscious negligence', it can be argued that it would be possible to read this as a possible form of 'intent-negligence combined' offences. Such a construction will probably turn on the interpreta- tion and application of the degree of 'carelessness' in any given factual sce- nario, thus crossing the line between 'pure' negligence, and intent-negligence combined. No provision is explicitly made for constructive liability in either the 1997 Criminal Law or the 1996 Criminal Procedure law, and prior to the adoption of the 1979 Criminal Law it was generally accepted that if a defendant could not foresee the criminal consequences of an action, that defendant could not be held criminally liable for those consequences. 100 Yet, the primary focus in determining criminal liability under Chinese criminal law is on the essential characteristic of a crime, i.e., the degree of social danger or harm caused by the act. The primary objective is therefore to determine the seriousness of the con- duct, in order to determine the applicable prescribed punishment that must be imposed (see 15.1.2).101 In addition, the absence of a sophisticated sys- tem of evidence law, and the continued emphasis on substantive justice at the expense of procedural justice, continue to hamper the effective interpretation and application of general principles of Chinese criminal law (see 15.1.1.1).102 It is therefore arguably possible for constructive liability to nonetheless feature in Chinese criminal law, especially as criminal conduct are not limited to the 1997 Criminal Law, but include violations of relevant resolutions, decisions, orders, instructions and policies issued by the various organs of state. For such conduct punishable by administrative penalties, no specific mens rea is usually required. Curiously, prior to the adoption of the 1979 Criminal Law, admission of intent could incur criminal liability even though the intent was never actualised in overt conduct. 105 The legal position therefore left 'little room for the principle of con- currence [there being] punishment despite the lack of concurrence between the mens rea and conduct'>>.»
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    «[...] Currently, the Lithuanian criminal law did not foresee the corpus delicti of the criminal act with a mixed form of guilt. In case when the act or omission was intentional while consequences were covered by negligence, the whole criminal act shall be regarded as committed by negligence.»
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    «Having proved that a person objectively has broken the law is not enough to punish this person for committing a crime. Criminal responsibility presupposes guilt that is used in the criminal law as shorthand for blame and the absence of mental infirmity. [...] Within the concept of blame, one distinguishes between negligence and intention. [...] Accidental occurrences at the bottom end of the scale cannot lead to criminal liability unless strict liability is expressly prescribed for the offence in question. [...] Although one of the main conditions for punishment is that the perpetrator can be blamed for his act or omission, there are some important areas where Parliament, with reference to the need for efficiency, has relinquished the requirement of even negligence and introduced 'strict liability'. This is true first and foremost in connection with parts of the legislation on business and trade. A classical example was the Butter Act of 1926. Deficiencies in butter might have posed a threat to a very important and large part of the Danish export at the beginning of the last century and thus to the national economy. No excuse should make a person exempt from liability. The model of the Butter Act was applied in other legislation within agriculture (from production of eggs to extermination of flies) and later on also to areas other than agriculture. Strict liability is a rather seldom phenomenon, the most important examples, apart from the agricultural acts, being the legislation on work environment. As another example, one may mention section 26, of the Act on Administration of the European Economic Community Market Organizations for Agricultural Products: 'A fine may be imposed upon the owner or user of a business even though the violation may not be attributed to him as intentional or negligent.' Another example is the liability of an owner of a restaurant, if the employees supply alcohol for minors, Act No. 135 of 18 October 2010, section 37.»
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    «(Injury Causing Death) Article 205. A person who causes another person to suffer injury resulting in death is punished by imprisonment for a definite term of not less than 3 years.»
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    «Article 48:

    Lorsque les coups portés ou les blessures faites volontairement mais sans intention de donner la mort l'ont pourtant causée, le coupable sera puni d'une SP de 5 ans à 20 ans et d'une amende qui ne pourra excéder 2.000 zaïres.

    Aux termes de l'art. 150 de la LPE: «Les coups et blessures volontaires ayant entraîné la mort d'un enfant sans intention de la donner sont punis de 5 à 20 ans de SPP et d'une amende de 500,000 à 1.000.000 de FC».

    Notons que le nouveau législateur pour enfants a créé aussi l'infraction dénommée <<avortement praeter-intentionnel», lorsqu'il dispose dans l'art. 145 de la Loi n° 09/001 du 10 janv. 2009 portant protection de l'enfant: «Si les coups portés et les blessures faites. volontairement, mais sans intention de provoquer l'avortement, l'ont pourtant causé, l'auteur est passible de 2 à 5 ans de SPP et d'une amende de 350.000 á 500.000 FC».»
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    «Article 441 (“Preterintentional Homicide”) deals with death that results from assault or

    “hurt”, as contained in Articles 439 and 440, and provides for a sentence of imprisonment

    from ten to 15 years.»
  132. ^ Code Pénal, su droit.mjustice.dz. URL consultato il 17 giugno 2024.
    «Art. 264.

    (Loi n° 06-23 du 20 décembre 2006) Quiconque, volontairement, fait des blessures ou porte des coups à autrui ou commet toute autre violence ou voie de fait, et s’il résulte de ces sortes de violence une maladie ou une incapacité totale de travail pendant plus de quinze jours est puni d’un emprisonnement d’un (1) à cinq (5) ans et d’une amende de 100.000 DA à 500.000 DA. [...].

    Si les coups portés ou les blessures faites volontairement, mais sans intention de donner la mort l’ont pourtant occasionnée, le coupable est puni de la peine de la réclusion à temps, de dix à vingt ans.»
  133. ^ Codice penale tunisino, su learningpartnership.org.
    «Article 208 - ( Modifié par la loi n°89-23 du 27 février 1989).

    Le coupable est puni de vingt ans d'emprisonnement, si les coups portés ou les blessures faites volontairement, mais sans intention de donner la mort, l'ont pourtant

    occasionnée. [...].»
  134. ^ Codice penale marocchino, su learningpartnership.org.
    «Article 403.

    Lorsque les blessures ou les coups ou autres violences ou voies de fait, portés volontairement mais sans intention de donner la mort, l'ont

    pourtant occasionnée, la peine est la réclusion de dix à vingt ans. [...].»
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    «<<Besides intent and negligence, Russian criminal law provides for offences with two forms of fault (преступления с двумя формами вины, prestupleniya s dvumya formami viny). According to Article 27 CCR,

    if as a result of the commission of an intentional crime grave consequence are caused which, according to a law entail a more severe punishment, and which were not encompassed by the intent of the person, criminal responsibility for such consequences shall ensue [if the mental attitude to the consequences is negligence].

    Offences with two forms of fault do not form a qualitatively other combina- tion than intent and negligence. By themselves, these crimes are just a spe- cific method of legislative technique. This is a legal construction that the CCR should explicitly provide as an aggravated form of intentional crimes. Combined intent-negligence offences have two causally connected consequences, affect- ing two distinctive protected values ('objects'), for example, the life and health of the individual. 'Combined' intent-negligence offences must be distinguished from very common 'complex' negligent crimes, which have, unlike combined offences, a different structure. The 'intentional part of complex negligent offences is not criminal per se, but an 'administrative' offence (for example, traffic laws violation).

    The most common example in practice is the offence provided by Article 111 CCR: 'causing of grave harm to health (with direct or indirect intent), which entailed the death of the victim through negligence'. This offence is distin- guishable by the mental element from similar crimes such as murder, Article 105 CCR, and causing death through negligence, Article 109 CCR.

    According to the reservation in the last sentence of Article 27 CCR, in terms of legal consequences (for example, recidivism, sentencing and release from punish- ment), crimes with two forms of guilt are considered as intentional>>.»
  145. ^ (EN) Alan Reed e Michael Bohlander, Fault in Criminal Law: A Research Companion, Taylor & Francis, 22 agosto 2022, pp. 300 e ss., ISBN 978-1-000-63052-7. URL consultato il 10 giugno 2024.
    «<<For the proper demarcation of gross-negligence, recklessness, and intention in South Africa, see 14.1.3.3, above.

    In the criminal law of Burundi, there is a form of fault conceptually close to dolus eventualis which is however, at closer look, a combination of intent and negligence. It characterises the kinds of offences in which the damaging result, without being totally unpredictable, turns out to be bigger than what the defend- ant originally intended. In other words, the actus rens was intended and a damage was going to result from it. However, that damage ends up being bigger than expected. This is the case of intentional blows and wounds resulting in the loss of life. The blows were intentional but death was not the outcome intended by the defendant. The Penal Code classifies that offence in voluntary offences because it does not provide for intermediary categories. 58 While the end result was not desired, it was nevertheless predictable. This fault is considered by some scholars to be a combination of intent and negligence (dol préterintentionnel). The versari in re illicita doctrine, which existed in South Africa until 1965, was abolished by the Supreme Court of Appeal in the case of Bernardus. This doc- trine, and the related notion of 'constructive crimes', are incompatible with South African criminal law principles in that an accused should not be punished without fault, or, actus non facit reum nisi mens sit rea.

    In the criminal law of Burundi, there is an overlap between dolus eventualis (14.1.3.1.2) and constructive liability>>»
  146. ^ (FR) Louise Langevin, Rapports sociaux de sexe-genre et droit: repenser le droit, Archives contemporaines, 2008, pp. 128-130, ISBN 978-2-914610-79-7. URL consultato il 14 giugno 2024.
    «Outre l'article 294, il faut signaler l'existence de l'article 297 bis nouveau qui vient aggraver les peines encourues lorsque les violences ont été exercées par un membre du couple conjugal. [...] La loi nouvelle a également prévu les cas où les coups et violences habituellement pratiqués ont entraîné la mort sans intention de la donner. Les hypothèses envisa- gées sont celles où il y a eu coups mortels. Les travaux forcés à perpétuité sont tou jours prononcés. Ainsi, comme dans les cas précédents, ni les circonstances arté nuantes ni le sursis à exécution ne pourront profiter à l'auteur des violences.

    Enfin, si les coups et violences habituellement pratiqués ont entraîné la mort, les auteurs seront punis comme coupables d'assassinat. Le meurtre entre conjoints est assimilé à un assassinat, c'est-à-dire un meurtre commis avec préméditation ou guet- apens. La peine de mort est en principe applicable.

    Il convient de noter que les coups mortels et le meurtre entre conjoints ne sont frap- pés des peines prévues par la loi nouvelle que lorsque les violences subies par la vic- time sont habituellement pratiquées par l'autre conjoint. Cela signifie qu'il faut une certaine répétition des actes de violences pour que les travaux forcés à perpétuité ou la peine de mort soient prononcés.

    [...] Ainsi, par exemple, battre sa femme pour la corriger ou pour sauver l'honneur de la famille ne saurait être toléré. De même, l'imprécision du résultat importe peu. L'infraction est praeter intentionnelle. Il s'ensuit que lorsque le résul tat recherché a été dépassé, l'existence de l'infraction reste caractérisée dès l'instant où l'auteur a eu l'intention d'agir, sachant ou du moins devant prévoir les consé quences que son geste pourrait entraîner.»
  147. ^ Il nuovo codice penale sloveno, Università degli Studi di Trieste, 2000. URL consultato il 31 maggio 2024.
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    «La réaction du droit pénal face à ce resultat infractionnel varie en considération de la qualification retenue, de la réponse apportée la place du dol dépassé s'agissant de cette qualification. Pareille réaction n'est pas satisfaisante en termes protection de la vie, et appelle une généralisation de l'alourdissement de la répression, par une prise en compte du dol dépassé, de toutes les infractions intentionnelles ayant entraîné la mort. Le recours au dol dépassé est, per alleurs, une solution intéressante au problème de l'homicide commis par celui qui a aboli sor diacemement volontairement.»
  160. ^ Article 221-6 - Code pénal - Légifrance, su www.legifrance.gouv.fr. URL consultato il 6 maggio 2024.
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    «Nella parte speciale del codice penale esistono numerose fattispecie in cui viene incriminata la conseguenza di un delitto già perfetto: sono i reati a doppio evento, in cui il secondo evento è più grave, perciò definiti reati aggravati dall'evento.

    Tale categoria comprende numerose tipologie di reato, accomunate da tre elementi:

    1) un delitto doloso di base;

    2) la realizzazione di un evento più grave ad esso causalmente legato;

    3) la non volontà dell'evento più grave.

    É evidente la simmetria di struttura con il delitto preterintenzionale. La ragione per cui tali fattispecie non sono de plano ricondotte alla preterintenzione discende dalla mancanza di un'espressa previsione in tal senso, invece richiesta dall'art. 42, comma 2 del codice penale. In realtà, a ben vedere, essendo la tassatività della preterintenzione soddisfatta anche da enunciazioni implicite, purché univoche l'argomento non è decisivo.

    Una volta riconosciuta la preterintenzione come categoria generale, cade ogni ostacolo aprioristico ad ammetterla per tutte le fattispecie che ne ricalcano il modello.

    I delitti aggravati dall'evento non sono pertanto incompatibili con la preterintenzione allorquando la fattispecie aggravata assorbe quella base, costituendo un unico reato, in cui il fatto viene imputato a titolo di dolo dell'evento base.

    Il problema, allora, si sposta sulla congruenza tra la singola fattispecie di delitto aggravato dall'evento e la preterintenzione. In tal senso si devono distinguere due gruppi di ipotesi: quelle in cui l'evento più grave è la morte, o, comunque, un evento lesivo dell'integrità fisica, e quelle in cui il rapporto tra i due eventi è di semplice aggravamento.»
  165. ^ Alberto Gargani, Reati contro l'incolumità pubblica: comprensivo delle contravvenzioni di cui all'art. 658 e agli artt. 672 - 677 c.p. e integrato con le disposizioni speciali in tema di sicurezza ed igiene del lavoro, di tutela dell'ambiente dall'inquinamento idrico e atmosferico e in tema di rifiuti. Reati di comune pericolo mediante violenza, Giuffrè Editore, 2008, ISBN 978-88-14-13891-1. URL consultato il 30 maggio 2024.
  166. ^ Fabrizio Ramacci, I delitti di omicidio, Giappichelli, 25 novembre 2016, ISBN 978-88-921-0521-8. URL consultato il 30 maggio 2024.
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    «[...] Dans le cas inverse où la substance est mortifère et l'intention de nuire à la santé, il semble que seule s'applique la qualification d'homicide préterintentionnel, la mort ayant été occasionnée sans intention de la donner à condition bien sûr que le décès soit advenu, parce qu'il n'y a pas d'empoi- sonnement sans intention d'empoisonner, et que l'article 318 ne prévoit pas cette hypothèse.»
  175. ^ (FR) Jean Pradel e Michel Danti-Juan, Droit pénal spécial: droit commun, droit des affaires, Cujas, 2010, ISBN 978-2-254-10411-6. URL consultato il 30 maggio 2024.
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