Sandro Puppo
Sandro Puppo | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Puppo (a sinistra) alla Juventus a metà anni cinquanta, assieme a Giampiero Boniperti. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1950 - giocatore 1967 - allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Sandro Puppo (Piacenza, 28 gennaio 1918 – Piacenza, 16 ottobre 1986) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo mediano.
Caratteristiche tecniche
Giocatore
Ha giocato prevalentemente nel ruolo di centromediano, sia in squadre metodiste che in squadre sistemiste[2], distinguendosi per senso di posizione e doti tattiche[2].
Allenatore
È stato tra i precursori del gioco a zona, che applicava già negli anni sessanta, escludendo l'utilizzo di un libero fisso dietro i marcatori. Puppo assegnava al libero compiti sia di copertura che di costruzione del gioco offensivo[3][4].
Carriera
Giocatore
Piacentino di nascita, trascorre gli anni dell'adolescenza a Shanghai, al seguito del padre violinista[5]. In Cina inizia anche a giocare a calcio, nella squadra della scuola locale[5], e quando nel 1934 torna a Piacenza si presenta all'allenatore Carlo Corna[5], che inizialmente lo schiera mezzala[6]; in seguito, tuttavia, viene schierato centromediano, ruolo che ricoprirà per il resto della carriera[6]. Gioca da titolare nel Piacenza per tre stagioni di Serie C, e le sue prestazioni gli valgono la convocazione per le Olimpiadi di Berlino del 1936 insieme al compagno di squadra Carlo Girometta, entrambi però da riserve e senza mai giocare[5].
Nell'estate 1937 passa all'Ambrosiana-Inter[5], con cui vince subito uno scudetto sia pur senza mai scendere in campo (chiuso da Renato Olmi); in maglia nerazzurra esordisce in Coppa Italia, il 6 gennaio 1938 sul campo del Napoli[7]. Anche nella stagione successiva ha poco spazio (8 presenze in Serie A) e viene ceduto al Venezia[5], con cui si impone da titolare per quattro campionati consecutivi, dal 1939 al 1943, giocando alle spalle del duo Loik-Mazzola[2]. Resta in forza ai neroverdi anche nel Campionato Alta Italia 1943-1944, nel quale la squadra approda al girone finale[8].
Finita la guerra viene posto in lista per il prestito[9]: torna per una stagione al Piacenza come allenatore-giocatore (sostituito però dalla quarta giornata da Renato Bodini)[10], prima di rientrare al Venezia per il campionato di Serie A 1946-1947[11]. Con la retrocessione dei veneti in Serie B passa alla Roma, voluto da Imre Senkey per le sue capacità di adattamento al ruolo di centromediano sistemista[2]. Nella Capitale, tuttavia, si procura un grave infortunio che chiude la sua carriera agonistica[5], chiusa in Promozione al Thiene nel 1949-1950[5] nel doppio ruolo di giocatore-allenatore.
Allenatore
Dopo le prime esperienze da allenatore-giocatore nel Piacenza e nel Thiene, nel 1950 diventa allenatore in seconda del Venezia, in Serie B[5]; in seguito, tra gennaio e ottobre 1951 diventa primo allenatore, prima di essere esonerato a favore di Mario Villini[12]. Nel prosieguo della stagione 1951-1952 passa sulla panchina del Rovereto, in Serie C[5][13]. Nel 1952 arriva la chiamata della Nazionale di calcio della Turchia, che guida nelle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e conduce alla qualificazione ai mondiali del 1954 eliminando a sorpresa la favorita Spagna[5]. In quello stesso biennio (1952/54) torna brevemente al Thiene come allenatore-giocatore, sfruttando l'assenza di impegni con la Nazionale turca nel 1952[14][15], e nel 1953-1954 allena anche il Beşiktaş, con cui vince il campionato turco[5].
Siederà poi sulla panchina del Barcellona (1954-1955)[5], è attualmente l'unico allenatore italiano ad aver allenato la squadra catalana nella storia, conquistando un secondo posto dietro al Real Madrid e lanciando in prima squadra Luis Suárez[7]. Tornato in Italia, allena per un biennio la Juventus, portando avanti un programma di rinnovamento e ringiovanimento della squadra[5]: in quella squadra, soprannominata la Juve dei puppanti[7][16], inserisce tra i titolari giovani come Piero Aggradi, Flavio Emoli, Enzo Robotti e Giuseppe Vavassori[7][16].
Nel 1957 si riavvicina a Venezia per motivi di salute, allenando la Mestrina[5], e l'anno successivo entra nei ranghi federali chiamato da Walter Mandelli, come segretario generale del Settore Tecnico della F.I.G.C.[7][16]. In occasione di un'amichevole a Budapest siede sulla panchina della Nazionale B[7], prima di ritornare di nuovo in Turchia, ancora alla guida di Nazionale e Beşiktaş[5].
Rientrato definitivamente in Italia, guida Siracusa[17], Venezia (dove viene sostituito in febbraio da Camillo Achilli)[18] e Triestina[7][19], prima di concludere la carriera di allenatore nella natìa Piacenza, dal giugno 1966[3] all'ottobre 1967, quando si dimette dall'incarico[20] passando al ruolo di consulente tecnico del neo allenatore Leo Zavatti[21].
Dopo il ritiro
Nel 1968 venne assunto dalla ditta piacentina Astra dell'ex presidente del Piacenza Enzo Bertuzzi[21], come corrispondente in lingue estere e segretario[21]. Nel 1970 fu scelto dalla FIFA nel gruppo di studio tecnico dei mondiali in Messico, insieme agli inglesi Winterbottom e Greenwood e al tedesco Cramer[5][16].
Nel 1974 pubblicò a Piacenza il volume Calcio: quo vadis, un saggio in cui esponeva l'evoluzione tecnica e tattica del gioco del calcio dalle origini fino al 1970[5].
È scomparso a Piacenza nel 1986 all'età di 68 anni[5][16]. Nella sua città natale gli è stato intitolato un campo da calcio, sul quale disputano le proprie partite le formazioni dilettantistiche della U.S. Turris, della A.S.D. Primogenita e della Nuova Spes. Subito dopo la sua scomparsa si era pensato di intitolargli anche lo stadio della Galleana, ma l'idea è stata successivamente accantonata[22].
Palmarès
Giocatore
Club
- Coppa Italia: 2
Nazionale
- Oro olimpico: 1
Allenatore
- Beşiktaş: 1952-1953
Note
- ^ Alcune fonti riportano un gol siglato con la maglia giallorossa, i tabellini delle stagioni su Rsssf.com non ne fanno cenno.
- ^ a b c d Profilo su Enciclopediagiallorossa.com (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
- ^ a b Stagione 1966-1967. Storiapiacenza1919.it
- ^ P.Gentilotti, M.Molinaroli, Lo sai che i papaveri...1919-1991: il Piacenza Calcio tra cronaca e storia, dicembre 1991, pag.92
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Sandro Puppo, gentiluomo del calcio, Libertà, 18 ottobre 1986, pag.21
- ^ a b La storia - da Il mezzo secolo del Piacenza (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015). Piacenzacalcio.it
- ^ a b c d e f g G.Bottazzini, C.Fontanelli, Piacenza90: partite, protagonisti, immagini, GEO Edizioni, pag.118
- ^ Stagione 1944. Calciovenezia.com
- ^ Le liste di trasferimento dei calciatori del Nord., Il Corriere dello Sport, 28 settembre 1945, pag.2
- ^ Rosa 1945-1946. Storiapiacenza1919.it
- ^ Acquisti e cessioni 1946-1947. Storiapiacenza1919.it
- ^ Villini è il nuovo allenatore del Venezia., Il Corriere dello Sport, 12 ottobre 1951, pag.2
- ^ Almanacco Illustrato del calcio 1952, pag.191
- ^ L’enigma turco del commissario Puppo Ilnobilecalcio.it
- ^ Schmid, Gualersi, p.55
- ^ a b c d e È morto Puppo, allenò la Juve., La Stampa, 18 ottobre 1986, pag.22
- ^ Puppo è giunto a Siracusa., Il Corriere dello Sport, 4 agosto 1962, pag.7
- ^ Achilli sostituisce il piacentino Puppo alla guida del Venezia, Libertà, 26 febbraio 1964, pag.5
- ^ Sandro Puppo D.T. della Triestina, Libertà, 30 luglio 1964, pag.5
- ^ Stagione 1967-1968. Storiapiacenza1919.it
- ^ a b c P.Gentilotti, G.Rubini, Dal Farnese a Barriera Genova, ed.Libertà, vol.3, pag.156
- ^ Manette a Romagnoli., La Stampa, 8 novembre 1986, pag.2
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sandro Puppo
Bibliografia
- Fabrizio Schmid, Giovanni Gualersi, Calciatori di Serie A 1929-2023 (O-Z), 2022.
Collegamenti esterni
- (DE, EN, IT) Sandro Puppo (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Sandro Puppo (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Sandro Puppo, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN) Sandro Puppo, su Olympedia.
- Dario Marchetti (a cura di), Sandro Puppo, su Enciclopediadelcalcio.it, 2011.
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