Louis Burt Mayer, nato Lazar Meir (Minsk, 4 luglio 1882 – Los Angeles, 29 ottobre 1957), è stato un produttore cinematografico statunitense. Di origine bielorussa, è celebre per essere stato l'incontrastato e dispotico capo della più celebre casa cinematografica hollywoodiana, la Metro Goldwyn Mayer.
Fu tra i trentasei fondatori dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), che nacque nel 1927, un'organizzazione per il miglioramento e la promozione mondiale del cinema. L'Academy nel 1929 creò il Premio Oscar.
Indice
1Biografia
2Influenza culturale
3Bibliografia
4Voci correlate
5Altri progetti
6Collegamenti esterni
Biografia
Nato in una famiglia ebrea a Minsk, in Bielorussia ma all'epoca parte dell'Impero russo, si trasferì in Canada poco più che ragazzino. Lì conseguì il diploma e, nel contempo, aiutò il padre nel commercio di rottami meccanici.
Nel 1904, si trasferì a Boston, nel Massachusetts, dove iniziò a interessarsi di cinema; tre anni dopo, nella vicina cittadina di Haverhill, aprì la sua prima sala cinematografica. Con uno spiccato fiuto per gli affari e con un nuovo nome, Louis B. Mayer, cominciò a espandere la propria attività: nel giro di pochi anni diventò proprietario della più grande catena di sale cinematografiche del New England.
Nel 1916, si associò a Richard A. Rowland per creare la società "Metro Pictures Corporation", con sede a New York. Successivamente, si trasferì a Hollywood per aprire una propria casa di produzione cinematografica, la "Louis B. Mayer Pictures". In seguito, si unì a B.P. Schulberg per creare la "Mayer-Schulberg Studio". Nel 1924 Marcus Loew, che intanto aveva stretto un accordo con Samuel Goldwyn (che si chiamava in realtà Samuel Gelbfisz ed era un ebreo polacco), comprò la "Louis B. Mayer Pictures" e, come membro della società, rese Mayer capo della Metro Goldwyn Mayer.
Dalla metà degli anni venti e per tutti gli anni trenta, Louis B. Mayer regnò incontrastato sulla "Mecca del Cinema" e, con l'aiuto del brillante produttore Irving Thalberg, promosse un cinema spettacolare quanto "per famiglie". Rese la vita difficile a registi provocatori, come ad esempio Erich von Stroheim col suo Rapacità (Greed, 1924), ma, col suo fiuto finanziario e commerciale, riuscì a intuire i gusti del pubblico e, grazie anche a lui, la MGM realizzò film indimenticabili. Resta storico però anche il suo atteggiamento dispotico e le sue idee conservatrici: indimenticabili l'odio per John Gilbert, il distacco nei confronti di Greta Garbo, lo sfruttamento del talento di Judy Garland, ma anche la gentilezza verso Katharine Hepburn.